22 maggio 2010 in una assolata Torino ho assistito alla ostensione della Sacra Sindone.
Qui c'è il link per il sito ufficiale relativo alla Sindone.
Piazza Castello |
Dopo un rapido pasto (insalatina e arancino), ci siamo recati nei giardini reali e dopo una lunga coda di oltre due ore, siamo entrati al Duomo.
Mentre si percorre il lungo tragitto in coda si assiste a cori, canti, gruppi di preghiera un gruppo con dei grandi cartelli ci tenevano a far sapere che arrivavano dalla Tunisia.
Abbiamo assistito anche a lamentele per il mancato rispetto della fila, mangiate con panini e birra etc etc. più volte siamo stati richiamati al silenzio e al raccoglimento in particolare una volta entrati nella struttura all'aperto del Duomo.
Talvolta ci siamo fatti da parte per far passare chi, sulla sedia a rotelle, aveva la priorità all'ingresso.
Finalmente si accede alla struttura e ora chi sente la necessità di parlare, lo fa sottovoce. attraversiamo un corridoio a volta in mattoni ci porta sino ad una sala buia nella quale assistiamo ad una proiezione relativa alla Sindone dove ci viene spiegato: cosa è raffigurato sul lenzuolo di lino e i dettagli che contraddistinguono questa immagine. Già il silenzio si fa raccoglimento. Si assiste ai segni delle sofferenze inferte a quest'uomo, che per ragioni ancora non definite, hanno lasciato traccia su questo lino antico. Le foto sono ad elevata definizione e sono molto chiare è facile apprezzare i diversi dettagli, così come restare impressionati.
in Fondo il gruppo Tunisino |
La Coda... |
L'interno è buio filtra della luce solo dagli ingressi esterni. Non ricordo con i particolari delle navate laterali, come sempre ricche di altari, immagini sacre e dipinti. La concentrazione era interamente rivolta ad un lungo rettangolo retroilluminato sul fondo della sala. Accedendo da un lato le grosse colonne impedivano la visuale completa della Sindone. Tenevo la testa bassa per non guastarmi la visione integrale del lino che avrei avuto da li a poco.
Sono proibite, foto, filmati e soprattutto i flash. Ovviamente sono state fatte foto, riprese e qualche pirla (che abbiamo comunque perdonato) ha anche scattato diversi flash.
Una volta davanti è difficile togliergli gli occhi di dosso: da quel rettangolo orizzontale appena illuminato. Anche se agevolati dall'oscurità, a qualche metro dalla Sindone, inizialmente si fa fatica a distinguere i vari lineamenti e i dettagli come nelle foto viste poco prima.
Quando l'occhio sia abitua, pochi secondi dopo, è difficile raccontare cosa si pensa e si prova. rimani incantato ad osservare gli effetti fisici di un fenomeno non dimostrato ma che è vivido nella fede di noi cristiani. La Resurrezione.
Le riflessioni sono comunque tante:
1) non ho bisogno della Sindone per credere in Dio;
2) chiunque ha lasciato i segni su quel lenzuolo ha sofferto;
3) le ferite, il sangue, i segni delle spine e le percosse coincidono con quelle inferte a Gesù.
per tutto il resto ci si potrà accanire a verificare, testare, controllare, analizzare: la fede rimane una conquista e non l'esito di un dato analitico.
Di seguito riporto i video relativi ad una puntata del programma La Storia Siamo Noi. Segnalo inoltre diversi video e ulteriori informazioni storiche relative alla sindone nel proficuo sito di Giovanni Di Cecca.
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