Come molti altri internauti ho seguito dapprima con perplessità la possibilità di candidare internet come premio Nobel per la Pace...
Nicholas Negroponte |
Attraverso la mitica rivista Wired Italia, diretta dal Riccardo Luna, i suoi editoriali attraverso il quali ho conosciuto di questa candidatura. Gli articoli su Nicholas Negroponte che propone la produzione di pc dal costo di 100$ per poterli dare a tutti i bambini e giovani dei paesi più remoti per consentirgli di accrescere le proprie conoscenze attraverso la condivisione di informazioni ed esperienze.
Internet non è solo l'hardware necessario per consentire la connessione fisica, ma le stesse persone che lo utilizzano. Persone che in Iran, attraverso twitter valicano confini con le notizie che una dittatura impedisce di divulgare, che in Egitto, attraverso facebook si organizzano per manifestare contro un dittatore che impedisce di avere una stampa obiettiva e libera, persone che in Etiopia imparano a scrivere e possono studiare attraverso un pc e una connessione internet.
Come è riportato nell'articolo che segue questa mia nota: internet è "...la più grande piattaforma di relazioni che l'umanità abbia mai avuto, un intreccio di persone connesse tra loro in grado di costruire la cultura del dialogo".
Attraverso il dialogo, la condivisione culturale e l'approfondimento curioso delle differenze...possiamo trovare il corretto e utile utilizzo di internet per una democrazia planetaria priva di limiti e confini...
Internet non è solo l'hardware necessario per consentire la connessione fisica, ma le stesse persone che lo utilizzano. Persone che in Iran, attraverso twitter valicano confini con le notizie che una dittatura impedisce di divulgare, che in Egitto, attraverso facebook si organizzano per manifestare contro un dittatore che impedisce di avere una stampa obiettiva e libera, persone che in Etiopia imparano a scrivere e possono studiare attraverso un pc e una connessione internet.
Come è riportato nell'articolo che segue questa mia nota: internet è "...la più grande piattaforma di relazioni che l'umanità abbia mai avuto, un intreccio di persone connesse tra loro in grado di costruire la cultura del dialogo".
Attraverso il dialogo, la condivisione culturale e l'approfondimento curioso delle differenze...possiamo trovare il corretto e utile utilizzo di internet per una democrazia planetaria priva di limiti e confini...
...
You may say that I'm a dreamer
But I'm not the only one
I hope someday you'll join us
And the world will be as one
...
But I'm not the only one
I hope someday you'll join us
And the world will be as one
...
da wired Italia
Paolo Iabichino: Internet non è una persona, è tutte le persone
Di Alberto Grandi |08 febbraio 2010 |Categorie: AggiornamentiDa questo mese, Internet for Peace cambia volto e diventa ancora più bello. L'immagine simbolo della nuova campagna firmata da Ogilvy Italia sarà una colomba dalle ali spalancate, simbolo per eccellenza della pace, immortalata dalla fotografa Jill Greenberg. L'immagine è presente non solo su Wired Italia, ma su tutte le testate del gruppo Condé Nast Italia e sulle seguenti estere: Wired Uk e Wired Usa; GQ Francia, Germania, Russia, Giappone, Sud Africa e Romania; Vanity Fair Spagna e Uk; Glamour Olanda e Romania; Vogue Russia.Abbiamo chiesto a Paolo Iabichino, direttore creativo di Ogilvy Italia che cosa pensa della campagna di Internet for Peace e di raccontarci com'è nata questa avventura e come, secondo lui, proseguirà."E' nata il giorno stesso in cui il direttore Riccardo Luna mi ha chiamato e mi ha spiegato quello che aveva in mente: candidare Internet a Nobel per la Pace. Serviva un manifesto. Volevo occuparmi della cosa? La sfida era grandissima e io, la notte stessa, non ho chiuso occhio e ho buttato giù le righe di quello che oggi è il Manifesto di Internet for Peace e che si può leggere sul sito".Iabichino prosegue raccontando che il punto centrale di tutta la campagna è stato considerare Internet non un media, ma un mezzo di intermediazione."Tutti quelli che dicono che Internet non dovrebbe ricevere il Premio Nobel perché non è una persona, mancano una questione fondamentale: Internet è tutte le persone che la costruiscono ogni giorno, connettendosi, confrontandosi, dialogando in un modo che fino a pochi anni fa nessuno avrebbe immaginato".Internet che trascende il concetto di strumento tecnologico e anche quello di marketing e di media; suona strano detto da un pubblicitario. Ma il direttore creativo di Ogilvy Italia ribatte che è proprio il suo lavoro, ponendolo in contatto con aziende come Ibm, Cisco e Lenovo, che gli ha fatto capire l'essenza della rete."Purtroppo questo è un concetto che in Italia non si è ancora capito. La rete è vista come uno strumento concorrenziale dei media tradizionali, soprattutto tv e giornali. E' vissuta come business, non come risorsa".Nicholas Negroponte ha detto che "l'unico problema di Internet è non avere Internet"."Mi trovo perfettamente in linea con questa frase", commenta Iabichino. "La rete non dovrebbe essere erogata a pagamento da provider privati. È una risorsa primaria, come la terra e l'acqua che dovrebbe essere concessa gratuitamente a chiunque".Dal 1 febbraio, Internet for Peace non è più solo una proposta, ma una candidatura ufficiale, visto che ha passato la prima selezione del Comitato Norvegese. Abbiamo detto che Internet è un mezzo di pace, in quanto piattaforma di dialogo tra persone di tutto il mondo. Per quale altro motivo meriterebbe il premio?"Rispondo, citando un altro Nobel, José Saramago autore portoghese che vinse quello per la Letteratura nel '98. All'indomani dell'assegnazione del Nobel per la Pace a Obama, disse che si trattava non tanto di un premio dovuto a meriti effettivi del presidente Usa, ma a ciò che lui rappresentava. Era una forma di investimento per il futuro. Anche Internet Premio Nobel per la Pace 2010 sarebbe un investimento. Per il futuro dei nostri figli. Per un mondo dove la libertà d'espressione sia la base della democrazia".
Paolo Iabichino: Internet non è una persona, è tutte le persone
Da questo mese, Internet for Peace cambia volto e diventa ancora più bello. L'immagine simbolo della nuova campagna firmata da Ogilvy Italia sarà una colomba dalle ali spalancate, simbolo per eccellenza della pace, immortalata dalla fotografa Jill Greenberg. L'immagine è presente non solo su Wired Italia, ma su tutte le testate del gruppo Condé Nast Italia e sulle seguenti estere: Wired Uk e Wired Usa; GQ Francia, Germania, Russia, Giappone, Sud Africa e Romania; Vanity Fair Spagna e Uk; Glamour Olanda e Romania; Vogue Russia.
Abbiamo chiesto a Paolo Iabichino, direttore creativo di Ogilvy Italia che cosa pensa della campagna di Internet for Peace e di raccontarci com'è nata questa avventura e come, secondo lui, proseguirà.
"E' nata il giorno stesso in cui il direttore Riccardo Luna mi ha chiamato e mi ha spiegato quello che aveva in mente: candidare Internet a Nobel per la Pace. Serviva un manifesto. Volevo occuparmi della cosa? La sfida era grandissima e io, la notte stessa, non ho chiuso occhio e ho buttato giù le righe di quello che oggi è il Manifesto di Internet for Peace e che si può leggere sul sito".
Iabichino prosegue raccontando che il punto centrale di tutta la campagna è stato considerare Internet non un media, ma un mezzo di intermediazione.
"Tutti quelli che dicono che Internet non dovrebbe ricevere il Premio Nobel perché non è una persona, mancano una questione fondamentale: Internet è tutte le persone che la costruiscono ogni giorno, connettendosi, confrontandosi, dialogando in un modo che fino a pochi anni fa nessuno avrebbe immaginato".
Internet che trascende il concetto di strumento tecnologico e anche quello di marketing e di media; suona strano detto da un pubblicitario. Ma il direttore creativo di Ogilvy Italia ribatte che è proprio il suo lavoro, ponendolo in contatto con aziende come Ibm, Cisco e Lenovo, che gli ha fatto capire l'essenza della rete.
"Purtroppo questo è un concetto che in Italia non si è ancora capito. La rete è vista come uno strumento concorrenziale dei media tradizionali, soprattutto tv e giornali. E' vissuta come business, non come risorsa".
Nicholas Negroponte ha detto che "l'unico problema di Internet è non avere Internet".
"Mi trovo perfettamente in linea con questa frase", commenta Iabichino. "La rete non dovrebbe essere erogata a pagamento da provider privati. È una risorsa primaria, come la terra e l'acqua che dovrebbe essere concessa gratuitamente a chiunque".
Dal 1 febbraio, Internet for Peace non è più solo una proposta, ma una candidatura ufficiale, visto che ha passato la prima selezione del Comitato Norvegese. Abbiamo detto che Internet è un mezzo di pace, in quanto piattaforma di dialogo tra persone di tutto il mondo. Per quale altro motivo meriterebbe il premio?
"Rispondo, citando un altro Nobel, José Saramago autore portoghese che vinse quello per la Letteratura nel '98. All'indomani dell'assegnazione del Nobel per la Pace a Obama, disse che si trattava non tanto di un premio dovuto a meriti effettivi del presidente Usa, ma a ciò che lui rappresentava. Era una forma di investimento per il futuro. Anche Internet Premio Nobel per la Pace 2010 sarebbe un investimento. Per il futuro dei nostri figli. Per un mondo dove la libertà d'espressione sia la base della democrazia".
Sostieni la candidatura di Internet con un video da Nobel
Internet è la prima arma di informazione di massa. Un formidabile strumento di democratizzazione del sapere e di libera espressione. Lo è a tal punto che in quei paesi dove la libertà non è un diritto, ma una conquista, il governo risponde con la censura. Per questo Wired candida Internet a Premio Nobel per la Pace 2010. Se anche tu la pensi allo stesso modo, ecco come sostenere la sua candidatura.
Dal 20 gennaio al 30 giugno, Wired e Youtube aprono un concorso: gli utenti sono chiamati a girare un video che interpreti in modo creativo e personale il Manifesto di Internet for Peace. I video verranno votati dalla community e, in finale, il vincitore sarà decretato da una giuria editoriale che terrà presente l'elezione degli internauti. L'opera vincitrice verrà trasmessa da MTV Italia, il prossimo autunno, e il suo autore sarà intervistato da Wired. A partire dal 20 gennaio sul canale dedicatosaranno online maggiori informazioni sul concorso e sulle modalità di partecipazione.
"Quella con YouTube e MTV Italia è una collaborazione molto importante per Internet for Peace", ha detto Riccardo Luna, direttore di Wired Italia, "perché ci permette di rendere le persone protagoniste della campagna e concretizzare così un principio importante per la candidatura del web al Premio Nobel per la Pace e cioè che Internet rappresenti la più grande piattaforma di relazioni che l'umanità abbia mai avuto, un intreccio di persone connesse tra loro in grado di costruire la cultura del dialogo".
Stefano Maruzzi, Country Manager di Google Italia, aggiunge: "In un momento in cui, anche nel nostro Paese, le voci che guardano ad Internet come ad un potenziale pericolo rischiano di sovrastare quelle che ne riconoscono la valenza positiva per la società e l'economia, siamo felici di partecipare ad un'iniziativa che ha il grande merito di promuovere un dibattito sul ruolo della rete. Per questo motivo mettiamo a disposizione la piattaforma YouTube, con l'auspicio che il canale di Internet for Peace diventi un luogo di proficuo dibattito tra gli utenti".
Nessun commento:
Posta un commento