sabato 13 febbraio 2010

A V A T A R e altre storie...

No, non è ancora uscito il seguito dell'ultimo strepitoso successo di James Caradon...dopo le disavventure di una settimana fa e aver visto finalmente il film, penso uno degli ultimi, posso finalmente dire la mia....e pertanto è solo il mio secondo post sul questa splendida produzione.
Gli aspetti che mi colpisco in un film, sono diversi e spesso non è sempre facile cogliere l'effettiva essenza di tutti gli elementi vedendo un sola proiezione. e sono:
la Fotografia: luci, ombre, contrasto, messa a fuoco...
la Modalità di ripresa: scene lunghe, zoommate, camera in movimento o fissa...
la Sceneggiatura: i dialoghi hanno una importanza fondamentale...
la Storia/l'Intreccio: la storia di per sé che mi piace scoprire solo alla fine; come tutti gli eventi coinvolgono il protagonista nel dilemma delle scelte e dei conseguenti effetti delle sue decisioni; la modalità con cui viene raccontata la storia...
Una storia banale può diventare particolarmente interessante se raccontata nel modo giusto: scatenando la curiosità di chi vede o ascolta; viceversa, una bella storia, potrebbe perdere di significato se raccontata in modo affrettato e con una sceneggiatura poco curata...estremizzando la semplificazione riconosciamo sia in noi stessi o in alcuni nostri amici l'innata capacità di raccontare barzellette scatenando la fragorosa risata finale o di lasciare un certo imbarazzo nel silenzio che segue la storiella...il ritmo e la modalità che chi racconta adotta, più o meno consapevolmente, fa la barzelletta.
Tornado ad Avatar, gli effetti speciali adottati sono stati  la caratteristica fondamentale che mi ha per altro fortemente motivato per andare al cinema in particolare per gli effetti 3D.
La storia pur avendo classica linearità del concatenamento di eventi presenti dalle fiabe alle più famose ai più recenti film (vedi balla coi lupi) ha una interessante particolarità: il protagonista riscatta se stesso, o meglio la sua condizione vivendo una vita che non è sua ma quella del suo avatar...con tutti gli interessanti intrecci che ne conseguono e rendono questo film unico...
La modalità di ripresa è stata sempre avvincente e variava dal documentario in presa diretta alla classica inquadratura cinema di vecchia scuola, da camera fissa a camera mossa come tenuta in mano...il tutto con una disinvoltura tale che non ha reso facile notare il passaggio, lo stacco...questo ovviamente è dato anche dal coinvolgimento che il regista, attraverso la sequenza scenica del film, riesce a trasmetterti...
Voto 9 

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