sabato 29 maggio 2010

Provenza...e il racconto.

Fervono gli ultimi preparativi.
Non porteremo con noi i gatti.
Anche quest'anno, come molti altri, facciamo un salto in Provenza.
Non sarà un vero e proprio tour: visiteremo villaggi e vedremo posti che ancora non abbiamo visitato come Avignone e dintorni; ma il vero obiettivo di queste giornate è quello di avere un po' di tempo da dedicare alla scrittura.
Ovviamente relax, passeggiate e foto.
Ma ogni momento libero sarà dedicato a portare avanti il racconto che sto scrivendo in questi mesi.


Visualizza Provenza Giugno2010 in una mappa di dimensioni maggiori

Previsioni per questi giorni...




lunedì 24 maggio 2010

Facebook e Privacy...a beh!

Lo avevamo ricordato qualche post fa...FB aveva una regolamentazione della gestione opzioni privacy alquanto complicata e pertanto poco trasparente...

...pare siamo di fronte ad una svolta e bravo Zuckerberg!!!!!!




Zuckerberg: opzioni per la privacy più semplici su Facebook

Il CEO del social network promette un sistema più semplice per gestire le opzioni sulla condivisione delle informazioni
Zuckerberg ammette di aver mancato le richieste degli utenti, alla ricerca di un sistema più semplice e trasparente
Abbiamo fallito nell’offrire impostazioni sulla privacy chiare e semplici da utilizzare su Facebook. Mark Zuckerberg, il giovane CEO del social network, ha deciso di rispondere alle critiche delle ultime settimane e ha riconosciuto di aver fallito nell’offrire informazioni chiare per la gestione della privacy. Nelle prossime settimane, Facebook adotterà un nuovo sistema più semplice per le opzioni sulla riservatezza.
Scrive Zuckerberg in una lettera ripresa dal Washington Post:
La sfida è come un network come il nostro possa facilitare la contindivisione e l’innovazione, offrire controlli e possibilità di scelta e come rendere questa esperienza semplice per tutti. Questi sono problemi cui pensiamo continuamente. Quando introduciamo un cambiamento, cerchiamo di far tesoro delle lezioni che abbiamo imparato in precedenza. Il messaggio più importante che abbiamo ricevuto recentemente è che gli utenti vogliono controlli più semplici per la gestione delle loro informazioni. Per farla semplice: molti di voi ritenevano che i controlli fossero troppo complicati. La nostra intenzione era quella di darvi controlli per ogni impostazione, ma buona parte di questi non era ciò che volevate. Abbiamo mancato il punto.
Associazioni per la privacy e istituzioni, come l’Unione Europea e la Federal Trade Commission statunitense, avevano esposto le loro perplessità sul sistema per la gestione delle attività degli utenti su Facebook. Il social network ha come impostazione predefinita la condivisione di buona parte delle informazioni inserite dagli utenti sui profili e in molti non ne sono nemmeno a conoscenza. Modificare le impostazioni sulla privacy non è semplice e richiede in molti casi decine di passaggi e di voci da spuntare nei moduli del proprio profilo.
Zuckerberg conferma che nel corso delle prossime settimane il sistema per gestire informazioni e privacy su Facebook sarà sensibilmente rivisto. L’idea è quella di rispondere quanto prima alle richieste degli utenti, offrendo una soluzione più facile e intuitiva da usare. Il nuovo servizio permetterà di escludere anche le applicazioni realizzate dai partner del social network, che spesso utilizzano le informazioni sui profili senza fornire chiare indicazioni agli utenti.
«Ci siamo anche resi conto – prosegue Zuckerberg – che alcuni non capiscono come sono utilizzate le loro informazioni personali e temono possano essere condivise anche contro la loro volontà. Molte persone decidono di rendere visibili a tutti solo una parte delle loro informazioni così che gli altri li possano ritrovare su Facebook. Offriamo già dei controlli per limitare la visibilità di quelle informazioni e intendiamo renderli ancora più efficaci.»
Nella lettera il CEO conferma anche l’elenco dei cinque  principali obiettivi per tutelare la riservatezza degli utenti sul social network:
- Hai il controllo su come le tue informazioni vengono condivise.
- Non condividiamo le tue informazioni personali con le persone o i servizi che non desideri.
- Non offriamo alcun accesso alle tue informazioni personali da parte degli inserzionisti pubblicitari.
- Non vendiamo e non venderemo alcuna informazioni su di te.
- Facebook sarà sempre un servizio gratuito per tutti.
Le nuove impostazioni sulla privacy da poco annunciate arriveranno ad alcuni mesi di distanza dalle ultime modifiche apportate da Facebook. La gestione della riservatezza rimane un serio problema per il social network, che conta ormai più di 400 milioni di iscritti. In più di una occasione, Zuckerberg ha dichiarato che il concetto di privacy si è ormai evoluto e che la condivisione online renderà meno evidente il confine tra pubblico e privato. Istituzioni, associazioni per la tutela della privacy e milioni di utenti non sono però d’accordo, e vogliono qualche risorsa in più per gestire le loro informazioni su Facebook.

LOST...

Promemoria per gli appassionati dal Washington Post. Info via Twitter da IL POST




Come è andata la nottata?

domenica 23 maggio 2010

Facebook...

A parte che da qualche mese trovo più interessante TWITTER di FB...sarà l'età...



Si sente sempre di più parlare di violazione della privacy, anche se forse violazione è una parola esagerata, ma sicuramente FB in questi anni è diventato sempre meno flessibile, sempre meno facile da interpretare nelle sue norme, sempre meno trasparente nella gestione delle informazioni dei propri utenti.

Se ne persino interessato il New York Times. Sembra che dovremo coinvolgere il bravo professore Robert Langdon per interpretare il codice Facebook: questo è il simpatico titolo dell'articolo di POST che riporta lo schema fatto da New York Times per semplificare le norme sulla  privacy elaborate da MR Mark Zukerberg e dai suoi sapienti avvocati che contengono più parole della intera costituzione delle USA.

Da il POST

La Sacra Sindone...


22 maggio 2010 in una assolata Torino ho assistito alla ostensione della Sacra Sindone.
Il desiderio c'è sempre stato, ma solo il giorno prima si è deciso di fare un salto a Torino per provare a vedere questa discussa reliquia.
Piazza Vittorio Veneto

Via PO
Senza stare troppo a discutere: zaino, macchina fotografica e via!
Arrivati a Torino abbiamo parcheggiato al comodissimo parcheggio di piazza Vittorio Veneto e da li, a piedi, attraverso via PO, abbiamo raggiunto il palazzo Madama.




Mappa della zona di Torino visitata

Visualizza TORINO SINDONE in una mappa di dimensioni maggiori

Qui c'è il link per il sito ufficiale relativo alla Sindone.

Piazza Castello
Abbiamo prenotato la visita presso il centro informazioni la mattina stessa. Ci hanno stampato un documento riportante il nominativo ed il numero delle persone incluse nella prenotazione.
Dopo un rapido pasto (insalatina e arancino), ci siamo recati nei giardini reali e dopo una lunga coda di oltre due ore, siamo entrati al Duomo.

Mentre si percorre il lungo tragitto in coda si assiste a cori, canti, gruppi di preghiera un gruppo con dei grandi cartelli ci tenevano a far sapere che arrivavano dalla Tunisia.
 Abbiamo assistito anche a lamentele per il mancato rispetto della fila, mangiate con panini e birra etc etc. più volte siamo stati richiamati al silenzio e al raccoglimento in particolare una volta entrati nella struttura all'aperto del Duomo.
Talvolta ci siamo fatti da parte per far passare chi, sulla sedia a rotelle, aveva la priorità all'ingresso.
Finalmente si accede alla struttura e ora chi sente la necessità di parlare, lo fa sottovoce. attraversiamo un corridoio a volta in mattoni ci porta sino ad una sala buia nella quale assistiamo ad una proiezione relativa alla Sindone dove ci viene spiegato: cosa è raffigurato sul lenzuolo di lino e i dettagli che contraddistinguono questa immagine. Già il silenzio si fa raccoglimento. Si assiste ai segni delle sofferenze inferte a quest'uomo, che per ragioni ancora non definite, hanno lasciato traccia su questo lino antico. Le foto sono ad elevata definizione e sono molto chiare è facile apprezzare i diversi dettagli, così come restare impressionati.
in Fondo il gruppo Tunisino
La Coda...
Sempre in silenzio, anche per i meno coinvolti e sorpresi di un gruppo della Tunisia che fosse lì a vedere la Sacra Sindone, avanziamo sino all'ingresso laterale al Duomo.
L'interno è buio filtra della luce solo dagli ingressi esterni. Non ricordo con i particolari delle navate laterali, come sempre ricche di altari, immagini sacre e dipinti. La concentrazione era interamente rivolta ad un lungo rettangolo retroilluminato sul fondo della sala. Accedendo da un lato le grosse colonne impedivano la visuale completa della Sindone. Tenevo la testa bassa per non guastarmi la visione integrale del lino che avrei avuto da li a poco.
Sono proibite, foto, filmati e soprattutto i flash. Ovviamente sono state fatte foto, riprese e qualche pirla (che abbiamo comunque perdonato) ha anche scattato diversi flash.
Una volta davanti è difficile togliergli gli occhi di dosso: da quel rettangolo orizzontale appena illuminato. Anche se agevolati dall'oscurità, a qualche metro dalla Sindone, inizialmente si fa fatica a distinguere i vari lineamenti e i dettagli come nelle foto viste poco prima.
Quando l'occhio sia abitua, pochi secondi dopo, è difficile raccontare cosa si pensa e si prova. rimani incantato ad osservare gli effetti fisici di un fenomeno non dimostrato ma che è vivido nella fede di noi cristiani. La Resurrezione.

Le riflessioni sono comunque tante:
1) non ho bisogno della Sindone per credere in Dio;
2) chiunque ha lasciato i segni su quel lenzuolo ha sofferto;
3) le ferite, il sangue, i segni delle spine e le percosse coincidono con quelle inferte a Gesù.

per tutto il resto ci si potrà accanire a verificare, testare, controllare, analizzare: la fede rimane una conquista e non l'esito di un dato analitico.



Di seguito riporto i video relativi ad una puntata del programma La Storia Siamo Noi. Segnalo inoltre diversi video e ulteriori informazioni storiche relative alla sindone nel proficuo sito di Giovanni Di Cecca.


Rientriamo verso il parcheggio facendo un salto alla Mole Antonelliana dove si concludeva la mostra del cinema inerente Gesù Cristo dal 1911, ovviamente muto ai giorni nostri.
Amando Jesus Christ Superstar, non ho saputo rinunciare a questa foto ricordo...




sabato 22 maggio 2010

La GOOGLE TV finally!!!!

Lo lascio così come da POST


Google pensa alla TV e a un nuovo formato per i video

Smart TV sarà installato nei televisori per vedere i video online e utilizzare le applicazioni
WebM è un nuovo formato video aperto che potrebbe cambiare il modo di vedere i filmati sul Web
Google è già motore di ricerca, servizio di posta elettronica, produttore di software per cellulari, piattaforma per la pubblicità online, sviluppatore di un browser tutto suo e tra poco potrebbe anche essere il distributore di una nuova piattaforma per la televisione e di un nuovo sistema per i video online. Il primo progetto sarà presentato nella giornata di oggi, riferisce il Los Angeles Times, e dovrebbe coinvolgere alcuni partner come Sony, Intel e Logitech.
Il nuovo sistema dovrebbe chiamarsi Smart TV e sarà installato direttamente sui televisori e sui decoder in grado di collegarsi a Internet. Permetterà di vedere i video disponibili online, scaricare film a pagamento e naturalmente navigare. Il modello è simile a quello già sperimentato per gli smartphone: Google offre la piattaforma, i produttori i dispositivi e gli sviluppatori le applicazioni per arricchire l’offerta specialmente sul fronte dell’intrattenimento.

Il secondo progetto, invece, si chiama WebM ed è stato presentato nel corso della Google I/O Conference che terminerà nella giornata di oggi a San Francisco (USA). Il nuovo sistema video sarà open source, dunque messo a disposizione di tutti, e potrà essere utilizzato direttamente dai browser, sfruttando gli standard HTML5.
Imporre un nuovo sistema per la codifica e la riproduzione dei video non sarà semplice, ma Google sembra avere tutte le potenzialità per potercela fare, raccontano su Cnet. Il motore di ricerca ha una presenza ingombrante sul Web, distribuisce un proprio browser e nel campo dei video detiene ormai da anni la leadership grazie al trafficato YouTube. Infine, le risorse economiche alla società non mancano e potrebbero rivelarsi fondamentali, anche nel caso delle immancabili azioni legali sui brevetti contenuti nel nuovo WebM.
Il progetto è ambizioso e Google non vuole perdere tempo. A partire dai prossimi giorni, i video caricati su YouTube saranno compressi e codificati con il nuovo WebM per testarne le capacità e sperimentare nuovi sistemi basati su HTML5, l’ultima evoluzione del codice con le quali sono costruite le pagine online, compresa quella che state leggendo ora. I tempi rapidi sono stati resi possibili anche dalla recente acquisizione di On2 Technologies, società specializzata nella realizzazione di sistemi per la codifica audio e video.
I presupposti per fare bene ci sono, ma la concorrenza? Al momento è molto agguerrita e non renderà la vita facile a WebM. Uno dei sistemi per decodificare i video più diffuso online al momento si chiama H.264, funziona bene ed è tra i preferiti di alcuni grandi protagonisti dell’informatica come Apple e Microsoft. A differenza del nuovo sistema proposto da Google, però, H.264 non è open source e viene distribuito con molte limitazioni. In compenso, H.264 se la cava bene con Flash, il piccolo programma di Adobe utilizzato per realizzare buona parte dei lettori video disponibili in Rete.
Dunque l’appena nato WebM rischia di finire da subito in un vicolo cieco? Non necessariamente. Molti produttori di browser sono ormai stufi di dover ricorrere a un programma esterno, quello di Adobe per esempio, per poter gestire i file video. Il motivo è semplice: un software esterno può causare problemi di compatibilità, a volte rallenta le prestazioni del browser e soprattutto offre poco controllo a chi produce i programmi per navigare online. Con i giusti accorgimenti, WebM potrebbe essere riprodotto direttamente dai browser, escludendo così la necessità di un plugin grazie allo standard HTML5.
L’unico grande tallone d’Achille, almeno inizialmente, per il nuovo formato proposto da Google potrebbe essere l’hardware. Il formato H.264 viene interpretato direttamente dall’hardware dei computer, cosa che alleggerisce il lavoro sul lato software evitando rallentamenti e nei casi dei dispositivi mobili una rapida fine della batteria. WebM non potrebbe fare da subito affidamento sull’hardware, cosa che potrebbe rallentare la sua adozione online. Il problema interessa comunque il breve periodo, la progressiva affermazione del nuovo sistema e la presenza ingombrante di Google indurranno probabilmente i produttori hardware ad aggiungere il supporto per WebM.

venerdì 21 maggio 2010

Sole e Acciaio...

Questo libro che ho terminato i giorni scorsi non per la prima volta, e quasi sicuramente non per l'ultima: è un testo personalmente di non immediata  comprensione in particolare di alcuni concetti filosofici. 
Non ho svolto studi umanistici e non ho una cultura filosofica tale da consentirmi una scorrevole lettura di questo testo. Questo mi ha portato a  leggere con attenzione ogni frase riflettendo sul contenuto 
La conoscenza dell'autore, della sua filosofia, dei suoi romanzi (non ho ancora letto tutto) e della sua vita, facilitano l'avvicinarsi al suo tempio privato. Difatti sole e acciaio è una profonda analisi introspettiva dell'autore stesso in un momento particolare della sua vita in cui decide di migliorare il proprio fisico (il giardino) dopo aver curato il suo io intellettuale (la casa) tramite il calore e lo splendore del sole e l'ausilio dell'acciaio dell'aratro e della zappa. Una libera scelta che abbiamo tutti noi di nel gestire al meglio il nostro giardino senza lasciare questa responsabilità al destino. Una analisi dell'io corroso delle parole e dal loro rapporto con la realtà: la parola è un mezzo che trasforma la realtà per trasmetterla alla nostra comprensione. Un processo di trasformazione a volte deleterio.
L'intera introspezione passa attraverso estetica, stili letterari, azione fisica, esperienze autobiografiche, i diari di Amiel e l'immancabile ed affascinante romanticismo per la morte che a noi occidentali fa tanto ribrezzo o forse solo paura. Due anni dopo questo libro, Yukio Mishima si suiciderà secondo l'antico e formale rituale del seppuku, subito dopo aver arringato i soldati in una base militare mentre aveva ne aveva in ostaggio il comandante:  sollecitando virtù e valori dimenticati che hanno lasciato lo spazio al consumismo e alla cura dell'interesse personale.
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