sabato 21 agosto 2010

USA 2010

Ecco la prima selezione foto delle vacanze di questa estate già trascorsa...
il viaggio è stato impegnativo per 19 giorni e oltre 4000 km attraverso le seguenti tappe:
Los Angeles
Venice











Death Valley
Bad Water +50°C - 85m











Las Vegas
Bellagio













Zion NP











Bryce NP










Arches NP












Monument Valley










Antelope Canyon
Colorado River










Grand Canyon










Joshua Tree NP










San Diego











Los Angeles

"Lei è qui" il terzo capitolo...

mi scuso con quanti hanno sollecitato la pubblicazione attesa in effetti per la metà di agosto, ma era ferragosto anche per me...
...come già fatto in  occasione dell'introduzione del secondo capitolo, anticipo le prime righe del terzo e auguro buona lettura...

"La Gardenia è una pianta che fa parte delle Rubiaceae diffusa in Africa, Asia e Oceania e deve il suo nome al naturalista scozzese Alexander Garden che l'ha classificata.
Essere naturalisti e chiamarsi giardino."


sabato 31 luglio 2010

Aisha...

Il TIME accompagna la foto di una donna afgana con la dicitura


potrebbe sembrare l'introduzione in copertina per un altro articolo per mantenere lo stato di guerra in terre lontane da casa per assicurare benessere economico nel mondo occidentale, ma questo, seppur importante, è un altro argomento.
Si parla invece di Aisha. E' la ragazza della foto. E' la ragazza che dopo aver tentato di ribellarsi e scappare dalle botte del marito e dalle angherie dei suoceri ha subito una mutilazione brutale al suo volto.

foto di Jodi Bieber per Time
Quando ho sentito di questa storia, ho pensato a quante altre non conosco, a quante altre sono passate sotto il silenzio delle tradizioni e delle convinzioni giustificate da dogmi religiosi, a quante per non essere deturpate, subiscono quotidianamente nel silenzio delle lacrime.
Non posso dire che questo giustifica la presenza di truppe armate di una alleanza alla quale facciamo parte, sono certo che persone come Aisha avrebbero meritato una vita diversa.

di seguito il post scrive della storia di Aisha

La foto di Aisha

Time mette in copertina una ragazza di 18 anni che per esser fuggita dal marito ha avuto il viso mutilato
Il direttore spiega la difficoltà della scelta
Aisha, una ragazza afghana di 18 anni, non ne poteva più delle percosse del marito e del maltrattamento dei suoi suoceri, che la trattavano come una schiava. Un giorno decise di farsi coraggio e cercò di fuggire di casa, ma fu rapidamente rintracciata dai familiari e condannata da un irremovibile comandante dei talebani. Mentre il cognato le teneva fermo il capo, il marito estrasse un coltello per asportarle naso e orecchie.
L’immagine del volto mutilato di Aisha è sulla copertina di questa settimana di Time. La rivista ha deciso di pubblicare un ritratto della donna per richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica sull’attuale condizione delle donne in Afghanistan a quasi nove anni dall’inizio della guerra e, come dice il titolo, porre la questione di “Che cosa succede se andiamo via dall’Afghanistan”. La riflessione arriva in un momento in cui le spinte a chiudere quella guerra e quella presenza da parte dei militari americani sono molto intense, e Time ha deciso di dare ai suoi lettori elementi per non aderirvi a cuor leggero. La scelta di illustrare l’inchiesta con una foto di Aisha è stata difficile, spiega il direttore della rivista Richard Stengel in un editoriale:
Ho pensato a lungo se mettere o meno questa immagine sulla copertina di Time. In primo luogo, volevo essere certo della sicurezza di Aisha e del fatto che potesse comprendere che cosa implicasse essere sulla copertina. Lei è consapevole di diventare il simbolo del prezzo che le donne afghane devono pagare per le ideologie repressive dei talebani. Ci hanno inoltre confermato che Aisha si trova in un posto sicuro protetto da alcune guardie e sostenuto dalla organizzazione non governativa Women for Afghan Women. Aisha sarà poi portata negli Stati Uniti per una operazione di chirurgia plastica ricostruttiva sponsorizzata dalla Grossman Burn Foundation, un’organizzazione umanitaria della California. Stiamo sostenendo questa iniziativa.
Sono consapevole del fatto che questa immagine sarà vista anche dai bambini, che la troveranno certamente sconvolgente. Ci siamo consultati con alcuni psicologi sul potenziale impatto della foto. Per alcuni i bambini sono ormai abituati a vedere immagini violente sui mezzi di comunicazione e dunque la foto avrà scarso effetto, mentre altri ritengono che i bambini la troveranno spaventosa e sconvolgente. […] L’ho mostrata ai miei due bambini, di 9 e 12 anni, che si sono subito dispiaciuti per Aisha e hanno chiesto perché qualcuno le abbia fatto una cosa del genere. Mi scuso con i lettori che troveranno l’immagine troppo forte, e vi invito a commentare sull’impatto dell’immagine.
La vicenda di Aisha è solo una delle tante storie di violenza sulle donne che accadono ogni giorno in Afghanistan. Nell’inchiesta pubblicata su Time, Aryn Baker spiega che nonostante i progressi ottenuti nel contrastare i talebani, i diritti umani vengono costantemente violati in molte aree del paese. Le donne afghane, spiega la giornalista, temono che l’annunciato piano dell’amministrazione americana e della NATO per lasciare progressivamente il comando in mano alle forze militari dell’Afghanistan possa far peggiorare le loro condizioni.
Da tempo il presidente afghano, Hamid Karzai, preme per aprire il dialogo con i talebani nel tentativo di pacificare il paese. Secondo le organizzazioni non governative che si occupano della tutela delle donne afghane, se questa percorso proseguisse i diritti delle donne potrebbero essere nuovamente sacrificati in nome della pace. Dare più spazi di legittimità ai talebani potrebbe far aumentare ulteriormente gli episodi di violenza come quello che ha dovuto subire Aisha.

...capitolo II il racconto

Eccolo!!
come promesso, arriva anche il secondo capitolo. Ho ricevuto un po' di lamentele sulla lentezza della pubblicazione e non nascondo che me lo aspettavo, già nel post del primo capitolo, richiamavo la Vostra pazienza...
troveremo ben 3 personaggi in questa fase del racconto vi dico che qualcuno (che ha letto tutti i capitoli scritti finora, ha addirittura parlato di 4 e per come si sviluppa la storia, non posso dargli torto. 
Mi faccio da parte e buona lettura di seguito le prime tre righe...
"Il signor M. camminava lungo il corridoio dell'appartamento di via Brichetti, facendo tintinnare il suo pesante mazzo di chiavi ad ogni passo. Alle nove sarebbe dovuto arrivare il nuovo inquilino dalla Sardegna..."

mercoledì 14 luglio 2010

"Lei è qui" il racconto...

Finalmente, in ritardo, senza pochi tentennamenti, ho pubblicato il primo capitolo del racconto di cui ho parlato qualche post fa.
E' solo il primo capitolo. Al momento la stesura è arrivata al quinto e spero per settembre di arrivare almeno all'ottavo.
I capitoli successivi saranno pubblicati con frequenza bisettimanale circa, in una pagina specifica del blog identificata come Racconto. Un breve post ne segnalerà la pubblicazione.
C'è la possibilità di lasciare commenti che saranno gestiti secondo le modalità previste nella pagina di benvenuto di questo blog.
Nutro la speranza che il ritmo di pubblicazione non sia troppo lento, ma ho necessità di potermi portare avanti nella elaborazione dei successivi capitoli e di farli leggere e verificare da altre persone a me vicine prima della pubblicazione vera e propria.

Non mi resta di augurare buona lettura, tanta pazienza e ovviamente di commentare quanto letto...

lunedì 21 giugno 2010

Provenza...4

Purtroppo è l'ultima mattina a L'isle sur la Sorgue. Salutiamo Jean Xavier ringraziandolo per l'ottimo servizio, riservatezza, gentilezza e i sorrisi somministrati in queste mattine...
Termidoro
Salutiamo anche Termidoro che nonostante siamo con le valige in mano e zaini in spalla e li che ci invita a tirare lontano una pigna o un pezzetto di legno, per riportarcelo.
Solliès Toucas 
Partiamo con direzione sud-sud-est verso SollièsToucas dove troveremo la nostra chambre d'hotes. Troviamo la casa di un viaggiatore, arredata in stile etnico con le foto alle pareti raffiguranti palazzi di fango e paglia dello Yemen, il deserti nigeriani, uomini in lunghe tuniche bianche. Un viaggiatore. Frederic mette i soldi da parte per un viaggio epico: Vietnam, Cambogia, Laos e Thailandia un viaggio di 3 mesi...lo ammetto lo invidio...forse dovrei imitarlo. Ma non è facile essere liberi...
Senza troppi indugi parlando del nuovo padrone di casa, ci avviamo a Hyerés, in particolare ci spingiamo alla punta estrema a sud di una sottile linqua di terra dalla quale partono i traghetti per le mitiche isole Porquerolles.

Visualizza Provenza Giugno2010 in una mappa di dimensioni maggiori

Indicazioni per Notre Dame
la spiaggia
Sono ormai le 13.30 passate quando entriamo al ristorante sul mare per divorare il nostro kg a testa di mulle fritte che personalmente adoro con il Roquefort. Dopo questa breve ma intensa sosta, decidiamo di raggiungere, a piedi,  la spiaggia che secondo la cameriera è al momento: per orario e giornata, la migliore: la spiaggia di Notre Dame situata lungo la costa nord sul lato orientale.



il nostro amico...Jhonatan
Lungo la passeggiata, di circa 45', facciamo diverse foto e incontriamo numerose persone che in bici vanno e vengono lungo lo stesso sentiero. il profumo dei fiori ci fa compagnia, assieme a gabbiani che volano bassi tra i pini marittimi. lungo il sentiero sul lato interno all'isola i vigneti ci seguono allineandosi ed incrociandosi alla nostra vista mentre procediamo spediti alla meta. Raggiunta la spiaggia, dobbiamo dare credito a quanto ci aveva raccomandato la signorina al ristorante un'ora prima. Ci mettiamo in costume e ci rilassiamo: leggendo, dormicchiando e scrivendo sul taccuino i passi salienti di queste giornate che Vi ho raccontato sul questi post.
Il giorno dopo con dovuta calma ci apprestiamo al rientro: è sabato e non abbiamo incontrato alcuna coda o rallentamento. 


mercoledì 9 giugno 2010

Provenza...3

Dopo la solita ma graditissima colazione, trascorriamo la mattinata nella ridente cittadina di L'isle sur la Sourge che, come altri mercatini visti nella zona, troviamo incantevoli... ci dilettiamo nella scelta dell'olio: solitamente meno aromatici di quelli che troviamo nelle nostre regioni, più delicati, per i più patrioti non sanno di nulla, ma personalmente li trovo gradevoli. Come in ogni mercatino che si rispetti, troviamo: ceramiche, dipinti, sculture, formaggi, pesci, tessuti, prodotti (paté di olive nere e verdi, carciofi, pomodori secchi etc etc), carni, insaccati, salumi, pane, olio...
Non so perché, ma il mercato del sabato dove vivo io, non mi fa lo stesso effetto: forse perché c'è poco chilometri zero come si usa dire di questi tempi. Dove vivo io chi vende tessuti sono cinesi o di altre nazionalità che hanno comprato in via Sarpi a Milano dai cinesi, la frutta arriva da là, la verdura invece da quell'altra parte, il pesce...no comment, i formaggi da tutta Italia, non dico che manchino i prodotti locali, ma ci sono anche loro anziché solo loro. E poi manca l'arte: nessuna scultura o rappresentazione artistica che non vada al di là delle stampe con i soliti angioletti con personalmente non tollero più... 
la sourge


Dopo diversi giri, assaggi e acquisti ci dirigiamo a Fontaine de Vaucluse. appena 20' di macchina verso est. Un piccolo paese avvolto dalle acque di questa sorgente che ha visto diversi tentativi di esplorazione da diversi speleosub, anche se solo un robot ha raggiunto il fondo a 308 mt nel 1989 il Spelenaute S.S.V..
Qui Petrarca ha creato i suoi versi Chiare fresche e dolci acque per la sua Laura.
Dopo una fresca e rigenerante insalata nizzarda, risaliamo le acque sino alla fonte lungo una catena di bancarelle di saponi e vestiti di lino bianco. Visitiamo inoltre la cartiera alimentata dall'energia dell'acqua tramite un poderoso mulino tuttora funzionante.
Giornata fantastica. Sole e cielo azzurro.
Al ritorno alla chambre ho il tempo per portare avanti il quarto capitolo del mio racconto.
La sera ceniamo con una favolosa crepes di grano saraceno e birra...ahhhh



Provenza...2

è il 2 giugno, da noi sarebbe festa, ma qui no...la vita prosegue regolare come un normale giorno feriale, ma non per noi...
Palazzo dei Papi
Dopo la colazione a base di baguette, burro, marmellata, caffè lungo e the partiamo per Avignone.
Lasciamo l'auto nel sottoparcheggio a 3 livelli la cui uscita ci porta direttamente sulla piazza del Palazzo dei Papi. Dopo qualche minuto di ambientamento ed aver osservato dall'esterno l'immensità di questo palazzo ci avviamo alla biglietteria. Nell'avvicinarmi al Palazzo, mi rendo condo delle dimensioni: mi fa riflettere sulla soggezione che doveva incutere a chi vi si avvicinava e chissà se tutti vi si potevano avvicinare. E' una fortezza a tutti gli effetti.
Entriamo al Palazzo dotati di audioguida verso le 11.00 per uscire non prima delle 15.00. Visita oggettivamente lunga, ma completa, interessante. Il Palazzo è enorme e purtroppo non visitabile del tutto. Ci viene, per fortuna, ricordato come mai i Papi sono finiti da Roma ad Avignone e stanza per stanza ci viene spiegato: uso, come questo sia variato nelle diverse epoche o anche Papa dopo Papa. Le stanze migliori: quelle che non si possono fotografare: le stanze private dei Papi.
Usciti in una assolata Avignone con il Mistral che soffiava, andiamo a mangiare una piccola insalata preconfezionata.
Dolci!!!
Ponte di Saint Benézet
Sempre a piedi, seguiamo i consigli di un tour "rosso" nella parte occidentale della città fortificata. In piena sindrome di Stendhal, non riusciamo a godere a pieno di quanto la città ci offre, difatti non visitiamo nessun altro museo, piuttosto ci siamo soffermati in una piccola bottega di dolciumi tipici e non...PAURA!
Proseguendo visitiamo il ponte spezzato di Saint Benézet sul quale vi invito ad approfondire la leggenda che lo riguarda,,,
Ancora con il sole alto, dopo un aperitivo a base di birra e formaggi francesi, facciamo rientro a L'Isle sur la Sourge.
La sera, passeggiata, cenetta e poi a ninna.

domenica 6 giugno 2010

Provenza...1

Come le altre volte, è stata una bella esperienza. Il tempo è stato splendido con un cielo azzurro e senza nuvole, un sole che marcava nettamente ogni dettaglio: piante, acque, monumenti...
Per la selezione di foto...

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Questo è il percorso definitivo. Dopo circa 5 ore di viaggio, arriviamo al Chemin Du Petit Langhien nei pressi di  L'isle Sur la Sorgue. La casa, immersa nella campagna provenzale Avignonese, è circondata da un giardino con prati, alberi e fiori. Sistemate all'ombra di alcuni alberi, invitanti sedie a sdraio. A fare compagnia uno splendido cane di nome Termidor  che vi potrebbe perseguitare finché non gli tirate qualcosa da dovervi riportare.
A due chilometri dalla chambre dhotes, si trova L'Isle Sur La Sorgue. Un paesino incantevole attraversato da numerosi canali provenienti dalla vicina Fontaine De Vaucluse.


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Dopo il nostro arrivo alla Chambre D'hotes, facciamo due passi tra le caratteristiche vie, negozi ormai chiusi e i canali dove l'acqua scorre veloce e muove qualche mulino.
Dopo cena facciamo due passi nel centro illuminato da gelaterie e brasserie. Torniamo alla chambre per un adeguato riposo dopo la lunga giornata...

sabato 29 maggio 2010

Provenza...e il racconto.

Fervono gli ultimi preparativi.
Non porteremo con noi i gatti.
Anche quest'anno, come molti altri, facciamo un salto in Provenza.
Non sarà un vero e proprio tour: visiteremo villaggi e vedremo posti che ancora non abbiamo visitato come Avignone e dintorni; ma il vero obiettivo di queste giornate è quello di avere un po' di tempo da dedicare alla scrittura.
Ovviamente relax, passeggiate e foto.
Ma ogni momento libero sarà dedicato a portare avanti il racconto che sto scrivendo in questi mesi.


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Previsioni per questi giorni...




lunedì 24 maggio 2010

Facebook e Privacy...a beh!

Lo avevamo ricordato qualche post fa...FB aveva una regolamentazione della gestione opzioni privacy alquanto complicata e pertanto poco trasparente...

...pare siamo di fronte ad una svolta e bravo Zuckerberg!!!!!!




Zuckerberg: opzioni per la privacy più semplici su Facebook

Il CEO del social network promette un sistema più semplice per gestire le opzioni sulla condivisione delle informazioni
Zuckerberg ammette di aver mancato le richieste degli utenti, alla ricerca di un sistema più semplice e trasparente
Abbiamo fallito nell’offrire impostazioni sulla privacy chiare e semplici da utilizzare su Facebook. Mark Zuckerberg, il giovane CEO del social network, ha deciso di rispondere alle critiche delle ultime settimane e ha riconosciuto di aver fallito nell’offrire informazioni chiare per la gestione della privacy. Nelle prossime settimane, Facebook adotterà un nuovo sistema più semplice per le opzioni sulla riservatezza.
Scrive Zuckerberg in una lettera ripresa dal Washington Post:
La sfida è come un network come il nostro possa facilitare la contindivisione e l’innovazione, offrire controlli e possibilità di scelta e come rendere questa esperienza semplice per tutti. Questi sono problemi cui pensiamo continuamente. Quando introduciamo un cambiamento, cerchiamo di far tesoro delle lezioni che abbiamo imparato in precedenza. Il messaggio più importante che abbiamo ricevuto recentemente è che gli utenti vogliono controlli più semplici per la gestione delle loro informazioni. Per farla semplice: molti di voi ritenevano che i controlli fossero troppo complicati. La nostra intenzione era quella di darvi controlli per ogni impostazione, ma buona parte di questi non era ciò che volevate. Abbiamo mancato il punto.
Associazioni per la privacy e istituzioni, come l’Unione Europea e la Federal Trade Commission statunitense, avevano esposto le loro perplessità sul sistema per la gestione delle attività degli utenti su Facebook. Il social network ha come impostazione predefinita la condivisione di buona parte delle informazioni inserite dagli utenti sui profili e in molti non ne sono nemmeno a conoscenza. Modificare le impostazioni sulla privacy non è semplice e richiede in molti casi decine di passaggi e di voci da spuntare nei moduli del proprio profilo.
Zuckerberg conferma che nel corso delle prossime settimane il sistema per gestire informazioni e privacy su Facebook sarà sensibilmente rivisto. L’idea è quella di rispondere quanto prima alle richieste degli utenti, offrendo una soluzione più facile e intuitiva da usare. Il nuovo servizio permetterà di escludere anche le applicazioni realizzate dai partner del social network, che spesso utilizzano le informazioni sui profili senza fornire chiare indicazioni agli utenti.
«Ci siamo anche resi conto – prosegue Zuckerberg – che alcuni non capiscono come sono utilizzate le loro informazioni personali e temono possano essere condivise anche contro la loro volontà. Molte persone decidono di rendere visibili a tutti solo una parte delle loro informazioni così che gli altri li possano ritrovare su Facebook. Offriamo già dei controlli per limitare la visibilità di quelle informazioni e intendiamo renderli ancora più efficaci.»
Nella lettera il CEO conferma anche l’elenco dei cinque  principali obiettivi per tutelare la riservatezza degli utenti sul social network:
- Hai il controllo su come le tue informazioni vengono condivise.
- Non condividiamo le tue informazioni personali con le persone o i servizi che non desideri.
- Non offriamo alcun accesso alle tue informazioni personali da parte degli inserzionisti pubblicitari.
- Non vendiamo e non venderemo alcuna informazioni su di te.
- Facebook sarà sempre un servizio gratuito per tutti.
Le nuove impostazioni sulla privacy da poco annunciate arriveranno ad alcuni mesi di distanza dalle ultime modifiche apportate da Facebook. La gestione della riservatezza rimane un serio problema per il social network, che conta ormai più di 400 milioni di iscritti. In più di una occasione, Zuckerberg ha dichiarato che il concetto di privacy si è ormai evoluto e che la condivisione online renderà meno evidente il confine tra pubblico e privato. Istituzioni, associazioni per la tutela della privacy e milioni di utenti non sono però d’accordo, e vogliono qualche risorsa in più per gestire le loro informazioni su Facebook.

LOST...

Promemoria per gli appassionati dal Washington Post. Info via Twitter da IL POST




Come è andata la nottata?

domenica 23 maggio 2010

Facebook...

A parte che da qualche mese trovo più interessante TWITTER di FB...sarà l'età...



Si sente sempre di più parlare di violazione della privacy, anche se forse violazione è una parola esagerata, ma sicuramente FB in questi anni è diventato sempre meno flessibile, sempre meno facile da interpretare nelle sue norme, sempre meno trasparente nella gestione delle informazioni dei propri utenti.

Se ne persino interessato il New York Times. Sembra che dovremo coinvolgere il bravo professore Robert Langdon per interpretare il codice Facebook: questo è il simpatico titolo dell'articolo di POST che riporta lo schema fatto da New York Times per semplificare le norme sulla  privacy elaborate da MR Mark Zukerberg e dai suoi sapienti avvocati che contengono più parole della intera costituzione delle USA.

Da il POST

La Sacra Sindone...


22 maggio 2010 in una assolata Torino ho assistito alla ostensione della Sacra Sindone.
Il desiderio c'è sempre stato, ma solo il giorno prima si è deciso di fare un salto a Torino per provare a vedere questa discussa reliquia.
Piazza Vittorio Veneto

Via PO
Senza stare troppo a discutere: zaino, macchina fotografica e via!
Arrivati a Torino abbiamo parcheggiato al comodissimo parcheggio di piazza Vittorio Veneto e da li, a piedi, attraverso via PO, abbiamo raggiunto il palazzo Madama.




Mappa della zona di Torino visitata

Visualizza TORINO SINDONE in una mappa di dimensioni maggiori

Qui c'è il link per il sito ufficiale relativo alla Sindone.

Piazza Castello
Abbiamo prenotato la visita presso il centro informazioni la mattina stessa. Ci hanno stampato un documento riportante il nominativo ed il numero delle persone incluse nella prenotazione.
Dopo un rapido pasto (insalatina e arancino), ci siamo recati nei giardini reali e dopo una lunga coda di oltre due ore, siamo entrati al Duomo.

Mentre si percorre il lungo tragitto in coda si assiste a cori, canti, gruppi di preghiera un gruppo con dei grandi cartelli ci tenevano a far sapere che arrivavano dalla Tunisia.
 Abbiamo assistito anche a lamentele per il mancato rispetto della fila, mangiate con panini e birra etc etc. più volte siamo stati richiamati al silenzio e al raccoglimento in particolare una volta entrati nella struttura all'aperto del Duomo.
Talvolta ci siamo fatti da parte per far passare chi, sulla sedia a rotelle, aveva la priorità all'ingresso.
Finalmente si accede alla struttura e ora chi sente la necessità di parlare, lo fa sottovoce. attraversiamo un corridoio a volta in mattoni ci porta sino ad una sala buia nella quale assistiamo ad una proiezione relativa alla Sindone dove ci viene spiegato: cosa è raffigurato sul lenzuolo di lino e i dettagli che contraddistinguono questa immagine. Già il silenzio si fa raccoglimento. Si assiste ai segni delle sofferenze inferte a quest'uomo, che per ragioni ancora non definite, hanno lasciato traccia su questo lino antico. Le foto sono ad elevata definizione e sono molto chiare è facile apprezzare i diversi dettagli, così come restare impressionati.
in Fondo il gruppo Tunisino
La Coda...
Sempre in silenzio, anche per i meno coinvolti e sorpresi di un gruppo della Tunisia che fosse lì a vedere la Sacra Sindone, avanziamo sino all'ingresso laterale al Duomo.
L'interno è buio filtra della luce solo dagli ingressi esterni. Non ricordo con i particolari delle navate laterali, come sempre ricche di altari, immagini sacre e dipinti. La concentrazione era interamente rivolta ad un lungo rettangolo retroilluminato sul fondo della sala. Accedendo da un lato le grosse colonne impedivano la visuale completa della Sindone. Tenevo la testa bassa per non guastarmi la visione integrale del lino che avrei avuto da li a poco.
Sono proibite, foto, filmati e soprattutto i flash. Ovviamente sono state fatte foto, riprese e qualche pirla (che abbiamo comunque perdonato) ha anche scattato diversi flash.
Una volta davanti è difficile togliergli gli occhi di dosso: da quel rettangolo orizzontale appena illuminato. Anche se agevolati dall'oscurità, a qualche metro dalla Sindone, inizialmente si fa fatica a distinguere i vari lineamenti e i dettagli come nelle foto viste poco prima.
Quando l'occhio sia abitua, pochi secondi dopo, è difficile raccontare cosa si pensa e si prova. rimani incantato ad osservare gli effetti fisici di un fenomeno non dimostrato ma che è vivido nella fede di noi cristiani. La Resurrezione.

Le riflessioni sono comunque tante:
1) non ho bisogno della Sindone per credere in Dio;
2) chiunque ha lasciato i segni su quel lenzuolo ha sofferto;
3) le ferite, il sangue, i segni delle spine e le percosse coincidono con quelle inferte a Gesù.

per tutto il resto ci si potrà accanire a verificare, testare, controllare, analizzare: la fede rimane una conquista e non l'esito di un dato analitico.



Di seguito riporto i video relativi ad una puntata del programma La Storia Siamo Noi. Segnalo inoltre diversi video e ulteriori informazioni storiche relative alla sindone nel proficuo sito di Giovanni Di Cecca.


Rientriamo verso il parcheggio facendo un salto alla Mole Antonelliana dove si concludeva la mostra del cinema inerente Gesù Cristo dal 1911, ovviamente muto ai giorni nostri.
Amando Jesus Christ Superstar, non ho saputo rinunciare a questa foto ricordo...




sabato 22 maggio 2010

La GOOGLE TV finally!!!!

Lo lascio così come da POST


Google pensa alla TV e a un nuovo formato per i video

Smart TV sarà installato nei televisori per vedere i video online e utilizzare le applicazioni
WebM è un nuovo formato video aperto che potrebbe cambiare il modo di vedere i filmati sul Web
Google è già motore di ricerca, servizio di posta elettronica, produttore di software per cellulari, piattaforma per la pubblicità online, sviluppatore di un browser tutto suo e tra poco potrebbe anche essere il distributore di una nuova piattaforma per la televisione e di un nuovo sistema per i video online. Il primo progetto sarà presentato nella giornata di oggi, riferisce il Los Angeles Times, e dovrebbe coinvolgere alcuni partner come Sony, Intel e Logitech.
Il nuovo sistema dovrebbe chiamarsi Smart TV e sarà installato direttamente sui televisori e sui decoder in grado di collegarsi a Internet. Permetterà di vedere i video disponibili online, scaricare film a pagamento e naturalmente navigare. Il modello è simile a quello già sperimentato per gli smartphone: Google offre la piattaforma, i produttori i dispositivi e gli sviluppatori le applicazioni per arricchire l’offerta specialmente sul fronte dell’intrattenimento.

Il secondo progetto, invece, si chiama WebM ed è stato presentato nel corso della Google I/O Conference che terminerà nella giornata di oggi a San Francisco (USA). Il nuovo sistema video sarà open source, dunque messo a disposizione di tutti, e potrà essere utilizzato direttamente dai browser, sfruttando gli standard HTML5.
Imporre un nuovo sistema per la codifica e la riproduzione dei video non sarà semplice, ma Google sembra avere tutte le potenzialità per potercela fare, raccontano su Cnet. Il motore di ricerca ha una presenza ingombrante sul Web, distribuisce un proprio browser e nel campo dei video detiene ormai da anni la leadership grazie al trafficato YouTube. Infine, le risorse economiche alla società non mancano e potrebbero rivelarsi fondamentali, anche nel caso delle immancabili azioni legali sui brevetti contenuti nel nuovo WebM.
Il progetto è ambizioso e Google non vuole perdere tempo. A partire dai prossimi giorni, i video caricati su YouTube saranno compressi e codificati con il nuovo WebM per testarne le capacità e sperimentare nuovi sistemi basati su HTML5, l’ultima evoluzione del codice con le quali sono costruite le pagine online, compresa quella che state leggendo ora. I tempi rapidi sono stati resi possibili anche dalla recente acquisizione di On2 Technologies, società specializzata nella realizzazione di sistemi per la codifica audio e video.
I presupposti per fare bene ci sono, ma la concorrenza? Al momento è molto agguerrita e non renderà la vita facile a WebM. Uno dei sistemi per decodificare i video più diffuso online al momento si chiama H.264, funziona bene ed è tra i preferiti di alcuni grandi protagonisti dell’informatica come Apple e Microsoft. A differenza del nuovo sistema proposto da Google, però, H.264 non è open source e viene distribuito con molte limitazioni. In compenso, H.264 se la cava bene con Flash, il piccolo programma di Adobe utilizzato per realizzare buona parte dei lettori video disponibili in Rete.
Dunque l’appena nato WebM rischia di finire da subito in un vicolo cieco? Non necessariamente. Molti produttori di browser sono ormai stufi di dover ricorrere a un programma esterno, quello di Adobe per esempio, per poter gestire i file video. Il motivo è semplice: un software esterno può causare problemi di compatibilità, a volte rallenta le prestazioni del browser e soprattutto offre poco controllo a chi produce i programmi per navigare online. Con i giusti accorgimenti, WebM potrebbe essere riprodotto direttamente dai browser, escludendo così la necessità di un plugin grazie allo standard HTML5.
L’unico grande tallone d’Achille, almeno inizialmente, per il nuovo formato proposto da Google potrebbe essere l’hardware. Il formato H.264 viene interpretato direttamente dall’hardware dei computer, cosa che alleggerisce il lavoro sul lato software evitando rallentamenti e nei casi dei dispositivi mobili una rapida fine della batteria. WebM non potrebbe fare da subito affidamento sull’hardware, cosa che potrebbe rallentare la sua adozione online. Il problema interessa comunque il breve periodo, la progressiva affermazione del nuovo sistema e la presenza ingombrante di Google indurranno probabilmente i produttori hardware ad aggiungere il supporto per WebM.
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